Il progetto CON-TE-STO è finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali ed è realizzato da Salesiani per il Sociale APS (ente capofila), Cinecircoli Giovanili Socioculturali APS e Turismo Giovanile e Sociale APS. Il progetto intende ridurre la forbice delle diseguaglianze sociali e di opportunità educative e formative contrastando i fenomeni incipienti di deprivazione e povertà educativa minorile. Ecco il racconto di come sta andando a Macerata, una delle nostre sedi di attuazione, tramite il racconto di Gaia Greco.

Nella sede di Macerata il TGS si sta occupando del workshop appartenente all’attività di progetto 5.3 “Scatola di viaggio”: un percorso di potenziamento educativo attraverso attività del tempo libero. I ragazzi da Marzo hanno intrapreso un vero e proprio viaggio alla riscoperta del proprio territorio e di ciò che è normalmente inteso come diverso dalla loro realtà, nonché un percorso attraverso i ricordi e la rielaborazione degli ultimi anni in relazione alla pandemia, tutto questo all’insegna del divertimento in gruppo con giochi o lavori di manualità e creatività.
Abbiamo iniziato con la costruzione di una vera e propria valigia che ci potesse accompagnare in ogni nostra attività, per poi dare spazio al gioco di squadra in cortile che tanto era mancato durante le prime fasi della pandemia. È emerso nei ragazzi un chiaro e profondo desiderio di tessere relazioni e creare ponti per cercare di oltrepassare la divisione che si stava via via creando a causa del covid.
Abbiamo poi potuto riflettere sull’importanza di tirar fuori le proprie emozioni e i propri pensieri, attraverso l’analisi di una canzone scritta da un musicista italiano durante la quarantena nazionale, riscoprendo la musica come un’ottima arma a riguardo. Dalle riflessioni legate alla canzone i ragazzi hanno inoltre condiviso delle domande riguardanti il periodo di lockdown.
È stata la volta poi della caccia al tesoro divisi per squadre per poter ritrovare la valigia perduta e una dolce ricompensa: i ragazzi hanno dimostrato grande collaborazione e coinvolgimento. A Giugno si è svolta inoltre la gita del laboratorio “Scatola di viaggio” alla riscoperta della riserva naturale dell’Abbadia di Fiastra. I ragazzi hanno potuto riscoprire una delle bellezze della nostra terra attraverso un pomeriggio insieme e un giro a cavallo che è stato per loro un modo semplice e concreto per imparare a superare le proprie paure. Convivialità e mettersi in gioco sono state le parole chiave della gita: ancora una volta un’occasione semplice ma speciale per crescere insieme.
Le attività sono poi continuate durante il centro estivo dell’oratorio con due percorsi differenti: il primo sul viaggio attraverso i sensi della vista e dell’udito e il secondo sull’importanza della diversità vista come ricchezza. Il primo si è svolto essenzialmente in due parti: il viaggio attraverso la vista si è concretizzato con l’individuazione da parte dei ragazzi di un ricordo significativo degli ultimi anni, la realizzazione di un disegno che lo raffigurasse e l’abbinamento dei colori del disegno all’emozione provata in quella particolare circostanza; mentre il viaggio attraverso l’udito si è svolto mediante la riscrittura del testo di una canzone sul tema del viaggio, ormai in ripartenza dopo la pandemia, con tanto di realizzazione del proprio video musicale. Il secondo percorso, che invece abbiamo trattato sul tema della diversità, ha scelto come focus la cultura cinese, in particolare attraverso l’arte della calligrafia, per far comprendere ai ragazzi che anche la realtà più distante può rivelarsi una vera e propria risorsa da scoprire: pensiero in contrasto con quello degli ultimi anni che vedeva l’altro solo come diverso da sé e fonte di pericolo.
Queste le attività dell’ultimo periodo della sede di Macerata all’interno del progetto CON-TE-STO accanto alle attività progettuali degli assi 6 e 7 anch’esse in fase di svolgimento.
Il laboratorio è stato ed è un’occasione per avvicinarsi ai ragazzi e dargli voce e spazio, cosa che nell’ultimo periodo stanno chiedendo sempre di più. A volte anche cercando di capirne i gusti e costruendo un percorso con loro che non li faccia sentire come persone che debbano subire l’attività, ma anzi protagonisti attivi di essa. Don Bosco in questo è stato chiaro: “Amate ciò che amano i giovani, affinché essi amino ciò che amate voi.” Credo che la chiave risieda proprio qui: solo in questo modo, guadagnando la fiducia dei ragazzi, si potrà fare qualcosa, non cambiando il mondo, ma almeno quel piccolo pezzo di realtà che ci è stata affidata.
Gaia Greco – TGS Salesiani Macerata
Lo staff TGS Nazionale