Il corso di formazione “Camino” organizzato da Don Bosco Youth-Net si è svolto presso l’Aktionszentrum di Benediktbeuern in Germania dal 26 Agosto al 2 settembre 2019 (vedi precedente articolo: “DBYN presenta: Corso di Formazione ‘Camino'”).
Oltre a Gabriele (vedi precedente articolo: “Camino. Pagina di diario (parte prima)”), in rappresentanza di TGS Nazionale vi ha preso parte anche Silvia, dell’associazione TGS Ideando di Cisternino (Brindisi): pubblichiamo oggi la sua testimonianza…
Si è tenuto dal 26 agosto al 2 settembre il corso organizzato da “Don Bosco Youth-Net”, presso l’Aktionszentrum di Benediktbeuern in Germania. Noi partecipanti, una quindicina di giovani animatori ed educatori di diversi paesi europei aventi come denominatore comune Don Bosco e il carisma salesiano, siamo stati formati per affrontare le sfide quotidiane inerenti il dialogo inter e intrareligioso, l’educazione ai diritti umani, i processi per la costruzione della pace permettendo la trasformazione dei conflitti. Durante la settimana ci siamo concentrati sull’assistenza basata sul valore dell’apprendimento nell’educazione non formale, in particolare conoscendo la figura del cappellano salesiano laico come guida per i giovani.
Trovare le parole per descrivere la mia esperienza, la mia prima esperienza DBYN, non è semplice. Farlo in poche righe, ancora di più. Mentre scrivo non vi nego che mi scendono delle lacrime; lacrime oggi di gioia, perché ho un cuore pieno, pieno di positività dato dalla straordinaria settimana trascorsa.
Tutto ha avuto inizio quasi un anno fa, quando durante un incontro nazionale ho ascoltato la condivisione delle esperienze DBYN vissute da un mio compagno, Gabriele, con cui ho avuto modo di condividere questo percorso formativo. Un anno fà mi ripetevo che questo tipo di proposta formativa sarebbe stata impossibile da affrontare, partendo infatti limitata nella conoscenza della lingua inglese. Ma tutto ciò si è trasformato in una grande opportunità.
Chi mi conosce sa che sono una sognatrice, proprio come il nostro maestro Don Bosco, e credo che sia stato proprio lui a farmi lanciare un po’ inconsapevolmente e senza pensarci troppo nell’inseguire il mio sogno: poter confrontarmi con altri giovani europei su alcune tematiche che hanno segnato il mio percorso spirituale, culturale e professionale, potendo così accogliere un confronto e una riflessione più attenta. Questo mi ha permesso di raccogliere nuovi metodi, approcci e approfondimenti, ma soprattutto di poter contribuire alla realizzazione di un manuale europeo utile da diffondere con nuovi metodi e strumenti.
Come ogni sogno da inseguire, e don Bosco ce lo insegna, ci sono ostacoli nella vita personale e spirituale da affrontare (altro grande tema dibattuto durante il corso). Il mio, in questa avventura, era appunto l’inglese. Le avversità sono delle formidabili opportunità: avevo una sfida davanti, quella di provare a condividere il mio pensiero, le mie emozioni e le mie preghiere. Se volevo realizzare a pieno il mio sogno dovevo farlo, eliminando la paura di chiedere aiuto e il timore di sbagliare. Impresa faticosa, ma ben riuscita. Come ho rotto il ghiaccio? Con un gioco in cortile, facendo giocare e divertire tra una sessione e l’altra i miei compagni di corso.
Nonostante le difficoltà linguistiche sono riuscita a comunicare e trasmettere la mia passione e tutta l’energia che, credo, abbiano lasciato il segno in tutto il gruppo.
Sono felicissima di aver vissuto questa esperienza fantastica e un grazie speciale è per i miei compagni incontrati in questo percorso che mi hanno arricchito, facendomi ritornare a casa con il pieno di positività, di stimoli e di motivazione per agire localmente.
Ora il mio sogno continua: accompagnare i giovani nel mondo con lo stile di Don Bosco… SEMPRE, trasmettendo continuamente la mia passione e positività, ma anche iscrivendomi ad un bel corso di inglese (ahahah)!
Silvia