Scrive don Bosco nelle Memorie dell’oratorio di essere nato nel giorno dell’Assunta, “segno” del suo rapporto privilegiato con la Madonna che diventerà ancor di più importante col sogno dei 9 anni.
Che sia nato il 16 agosto come ritengono gli storici, legando il termine giorno dell’Assunta ai 3 giorni di celebrazioni che si facevano al tempo, oppure proprio il 15, nulla toglie che don Bosco si sentì sempre accompagnato dalla presenza di Maria nella sua vocazione e ancora di più nella sua opera pastorale. Al punto di arrivare a dire che “è lei che ha fatto tutto”.
Ha questo sapore di umile gratitudine verso la Madonna anche quel pianto che lo coglie nella Basilica del Sacro Cuore a Roma quando tutta la vita gli scorre davanti e la rilegge con gli occhi spirituali del vero uomo di Dio che sa cogliere i segni della presenza divina nei suoi successi con i ragazzi. A loro ripeteva che bastava mettere piede in un oratorio affinché si fosse già sotto il manto protettivo della Madonna. Certamente a Lei affidava ogni nuova iniziativa, le nuove opere che si aprivano a partire da quella di Valdocco, a Lei correva il ricordo come madre di quei ragazzi senza famiglia.
Ancora oggi ogni iniziativa che nasce in contesto salesiano rivolta al bene dei ragazzi è per sua natura affidata a Maria e forse ancora di più in questa festa di Agosto nel cuore dell’estate in mezzo a tante proposte e tante idee nuove che sorgono ogni anno perché possano essere molti i modi di aiutare e favorire la crescita dei ragazzi.
Un compleanno non deve solo farci pensare al tempo che passa (nel caso di don Bosco siamo a quota 204) ma al tempo che ci aspetta, alle nuove opportunità e possibilità, alla voglia di rendere costantemente vivo don Bosco nelle nostre iniziative.
don Paolo de Cillia sdb